Case della salute di Santhià e Gattinara: aumenta l’attività e l’appropriatezza
Data di pubblicazione: 4/12/2018
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Un momento di condivisione per ringraziare gli operatori che in questi mesi hanno lavorato affinché queste strutture potessero crescere e svilupparsi sulla base della vocazione intrinseca che una casa della salute deve avere.
Due realtà che hanno visto potenziare sempre di più il ruolo e la presenza dei medici di famiglia: professionalità preziose parte integrante del modello virtuoso della casa della salute. Se fino ad un anno fa il gruppo cure primarie era consolidato a Santhià, adesso anche Gattinara può contare sulla presenza di 5 medici e 2 pediatri. Qui l’area ambulatori in cui operano i medici di famiglia è stata completamente rivisitata e ristrutturata affinché sia i professionisti che gli assistiti potessero avere a disposizioni più spazi e più confort.
Presenti oggi entrambi i sindaci delle città Angelo Cappuccio e Daniele Baglione, entrambi sensibili e attenti nell’aver compreso il valore aggiunto che tale servizio può costituire per i cittadini.
“I dati di Santhià e Gattinara – ha detto il direttore generale Chiara Serpieri – sono significativi perché mostrano che questo modello organizzativo funziona, soprattutto in termini di appropriatezza”. Interventi che si rilevano appropriati sotto più punti di vista: nell’approccio alle cure sul territorio, ma anche nel ricorso al pronto soccorso dell’ospedale quando è più necessario. La sfida è quella di continuare a consolidare sul territorio strutture in grado di
rispondere ai bisogni primari della popolazione, capaci di gestire le cronicità ed assistere i pazienti più fragili che necessitano di interventi spesso programmati e ripetuti nel tempo.
L’ attività, dunque, cresce in entrambe le sedi. A Santhià, nonostante un momento di fermo estivo per le prestazioni di radiologia, da gennaio a settembre si è registrato un incremento della produzione di circa il 4%. 1253 prestazioni in più eseguite dai medici di medicina generale nei primi nove mesi del 2018: in pratica 7 in più al giorno. Un potenziamento che ha di certo contribuito anche alla diminuzione sostanziale degli accessi di residenti in pronto soccorso; dai primi dati si evince infatti che nei primi 9 mesi del 2018 sono stati 168, a fronte di 260 nel 2017. Nel complesso la diminuzione è stata del 35%. Da luglio a Santhià è stato attivato anche un ambulatorio trauma per visite e rimozione gessi, in modo che i pazienti non debbano recarsi a Vercelli.
Il primo compleanno delle case della salute è stata celebrato anche con la presentazione dei nuovi infermieri di famiglia e di comunità: un servizio attivo da lunedì sul territorio. Si tratta di infermieri, dipendenti dell’Asl di Vercelli, che hanno conseguito il master in infermieristica di famiglia e di comunità realizzato in sinergia con l’Università del Piemonte Orientale e con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli. Il nuovo servizio verrà progressivamente esteso a tutte le sedi aziendali.
Intercettare un bisogno precocemente e agire per gestirlo e trattarlo nel modo migliore. È questo l’obiettivo intrinseco delle Case della Salute e di un modello organizzativo incentrato sull’interazione di più professionalità che lavorano in sinergia e possono davvero fare la differenza per i pazienti. Le attività continueranno ad essere misurate e valutate anche sul piano metodologico e di ricerca per analizzarne l’efficacia.