Oggi, 1° dicembre, ricorre la giornata mondiale per la lotta all'Aids: un’occasione per fare il punto sull’attività dell’ambulatorio dedicato e per ricordare l’importanza della prevenzione, ma anche per contrastare lo stigma che le persone sieropositive affrontano ancora ogni giorno.
I dati dell'ambulatorio HIV dell'ASL
L’ambulatorio HIV, afferente alla SC Malattie Infettive diretta dal dottor Silvio Borrè, segue 322 pazienti (106 donne e 216 uomini, con età media 54 anni), il 98% dei quali in terapia antiretrovirale attiva con buona risposta viro-immunologica. Sono stati 4 i decessi nel 2022 (2 uomini rispettivamente di 49 e 58 anni) e 2 donne (di 57 e 53 anni) dei quali uno solo correlato ad HIV.
Nel 2023 l’ambulatorio ha registrato 14 nuovi casi: 10 uomini con età media 44 anni (3 stranieri e 7 italiani) e 4 donne con età media 36 anni (tutte provenienti da Paesi Extra europei). Di questi 4 casi (3 uomini italiani e una donna dell’Est Europa) sono giunti alla diagnosi per patologie AIDS correlate.
Diagnosi e prevenzione sono fondamentali. Per accedere all'ambulatorio e poter effettuare i test per le infezioni sessualmente trasmissibili (anche in anonimato) è possibile recarsi direttamente nella struttura:
Ospedale Sant’Andrea Corso Mario Abbiate 21 – 2° piano, percorso B, verde
Contatti: Tel 0161/593335
e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Orario: dal lunedì al venerdì dalle ore 8.00 alle ore 15.30
Prevenzione, diagnosi e stigma: tre parole su cui riflettere
Il messaggio dell’OMS di quest’anno è “World AIDS Day 2023: calls to action”: con questo impegno ricordiamo il 1° dicembre affinché si incrementino la consapevolezza e la sensibilità nella popolazione, nei giovani e nelle scuole per intervenire tempestivamente sulla diagnosi ed agire sulla prevenzione e la corretta informazione.
Altro tema su cui lavorare è quello dello “stigma”, ovvero il pregiudizio di cui sono ancora vittime le persone sieropositive: combatterlo è molto importante, poiché può essere più "dannoso" della malattia stessa che, una volta individuata tempestivamente, può essere tenuta sotto controllo con i farmaci antiretrovirali.
I dati nazionali e mondiali
Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità si stima che alla fine del 2022 siano 39.0 milioni le persone viventi infettate da HIV di cui 2/3 (25.6 milioni) sono nel continente Africano
Nel 2022, 630 000 sono decedute per cause correlate all’HIV e 1.3 milioni hanno contratto l’infezione
Sempre secondo i dati OMS il 76% dei pazienti ha accesso alle cure ma il 14% degli individui ignora di essere infetto
In Italia nel 2022, sono state segnalate 1.888 nuove diagnosi di infezione da HIV pari a un’incidenza di 3,2 nuove diagnosi ogni 100.000 residenti; trattasi di maschi nel 78,7% dei casi. L’età mediana era di 43 anni per i maschi e 41 per le femmine. L’incidenza più alta è stata osservata tra le persone di 30-39 anni
Nel 2022, quasi la metà delle persone con nuova diagnosi HIV ha eseguito il test per sospetta patologia HIV o presenza di sintomi HIV correlati (41,2%). Altri principali motivi di esecuzione del test sono stati: comportamenti sessuali a rischio (24,3%), controlli di routine o iniziative di screening a seguito di campagne informative (8,9%) e accertamenti per altra patologia (4,5%).