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Organizzato dal Dipartimento di Medicina Traslazionale dell'Università del Piemonte Orientale nell’ambito del Modulo Aggiuntivo Covid del progetto di cooperazione transfrontaliera Interreg 2014-2020 V-A Italia Svizzera (Asse 4) “REACtion: Reti di assistenza comunitaria per la fragilità”,

l’evento vuole approfondire con i cittadini il tema del Long Covid, termine che indica la condizione dei pazienti guariti dal Covid19 che, tuttavia, continuano a manifestare sintomi legati alla malattia anche dopo settimane o mesi dalla guarigione. Al termine del dibattito verrà offerto un piccolo rinfresco. Seguirà la proiezione del docu-film "Io resto", che racconta la situazione interna degli ospedali durante la pandemia. Sarà presente il regista Michele Aiello.

L’evento si terrà il 3 maggio dalle 17:30 alle 21:30 presso il centro di aggregazione Nòva (ex Caserma Passalacqua, Viale Francesco Ferrucci 2, Novara) e prevede una sessione di domande e risposte tra i relatori e i cittadini, con l’obiettivo di chiarire alcuni aspetti relativi ai sintomi del Long Covid, alla sua diffusione nella popolazione e alle terapie, ma soprattutto alle reti di supporto socio-sanitario presenti sul territorio: come si manifesta il Long Covid? Chi è considerato più a rischio? A chi ci si può rivolgere? Il vaccino ha un effetto protettivo?

Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità circa un quarto delle persone che hanno contratto la malattia soffrono di sindrome post-Covid19 e continuano a lamentare sintomi anche dopo quattro o cinque settimane, ad esempio stanchezza, astenia, difficoltà di memoria e di concentrazione, alterazioni del battito cardiaco. La persistenza dei sintomi, che può riguardare soggetti di qualunque età e con diverso grado di severità, è stata riconosciuta come un’entità clinico-patologica specifica, denominata appunto Long-Covid. La presa in carico di questi pazienti richiede la creazione di percorsi locali di diagnosi e assistenza, basati su un approccio integrato e multidisciplinare.

Le questioni che verranno affrontate durante il dibattito sono state individuate grazie alla collaborazione con il Tavolo tematico anziani della ASL di Novara e con l’Università della Terza Età di Novara. Risponderanno alle domande dei cittadini Laura Gibellino, Infermiera di Famiglia e Comunità presso ASL Novara, e Mattia Bellan, Professore associato presso il Dipartimento di Medicina Traslazionale dell’Università del Piemonte Orientale e medico della struttura complessa Medicina interna 1 dell’AOU Maggiore della Carità di Novara.

Introduce Alberto Dal Molin, Professore Associato presso il Dipartimento di medicina traslazionale dell'Università del Piemonte Orientale e Responsabile del progetto REACtion.

L'evento è patrocinato dal Coordinamento Ordini delle Professioni Infermieristiche del Piemonte e dall’Ordine Interprovinciale delle Professioni Infermieristiche Novara-Verbano Cusio Ossola ed è realizzato con il contributo di Fondazione Cariplo.

Per registrarsi all’evento occorre compilare il modulo a questo link.

 

Il progetto REACtion è un progetto di cooperazione transfrontaliera Italia-Svizzera, finanziato dal Programma di Cooperazione Interreg Italia-Svizzera 2014-2020, che si propone di sviluppare un sistema di cura e assistenza domiciliare per gli anziani fragili, integrando il supporto della comunità, una rete locale di servizi socio-sanitari e l’Infermiere di Famiglia e Comunità (IFeC) con l’utilizzo di tecnologie digitali. Collaborano a questo progetto l’Università del Piemonte Orientale, ASL di Vercelli, ASL di Novara, Università degli Studi di Torino e Associazione Locarnese e Valmaggese di Assistenza e cura a Domicilio (ALVAD).